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Big Data tra necessità di regolamentazione e spinta allo sviluppo economico: quali sfide per autorità e imprese?

17 October 2018

Big Data tra necessità di regolamentazione e spinta allo sviluppo economico: quali sfide per autorità e imprese?

Con la nascita dei Big Data, sono stati rivoluzionati interi settori delle economie di tutto il mondo. Gestire, tutelare e persino vendere i dati personali di cittadini e consumatori è diventato non solo un business, ma anche un punto di attenzione per le autorità, impegnate nel delicato compito di bilanciare la necessità di tutelare i consumatori e i mercati e quella di non ostacolare l’innovazione e lo sviluppo economico. Al contempo, operazioni societarie già complesse, per esempio di M&A transnazionali o intersettoriali, devono adesso tenere conto di una nuova categoria di asset, i Big Data appunto.

Lo studio legale Clifford Chance intende alimentare il dibattito attorno a questi temi, sempre più importanti per aziende e consumatori, con il convegno “Antitrust, Economia Digitale e Big Data: tra regolamentazione dei mercati e stimolo all’innovazione”, tenutosi a Roma, con la collaborazione accademica del Dipartimento di Diritto Pubblico dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e alla presenza di rappresentanti dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e del mondo delle aziende.

 “Il dato, ancor più se aggregato, è una risorsa altamente preziosa ed essenziale per lo sviluppo di qualsiasi attività economica, dunque chi detiene i dati dei consumatori ha un vantaggio concorrenziale sui propri competitor”, ha spiegato nel suo intervento di apertura Luciano Di Via, Partner e Responsabile del dipartimento italiano di Antitrust di Clifford Chance, aggiungendo: “Occorre definire il valore commerciale del dato, in particolare dei Big Data, e individuare un preciso mercato di riferimento. In questo senso, la Commissione Europea e le Autorità giocano un ruolo fondamentale affinché i soggetti che detengono Big Data operino nel rispetto delle regole Antitrust e di tutela del pluralismo economico”.

A tal proposito, gli interventi istituzionali di Gabriella Muscolo (Componente Antitrust), Antonio Nicita (Commissario AGCOM) e Giuseppe Busia (Segretario Generale del Garante privacy), subito dopo il saluto introduttivo di Giuseppe De Palma, Managing partner per l’Italia di Clifford Chance, hanno evidenziato come l’Italia sia all’avanguardia su questi temi a livello internazionale, essendo l’unico Paese in cui le tre Autorità stanno conducendo congiuntamente un’indagine conoscitiva sui big data nella tutela della concorrenza e del consumatore.

Gabriella Muscolo, Componente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha in particolare osservato: “L'Autorità è impegnata sul fronte dei digital and data driven markets con l'indagine conoscitiva sui Big Data, avviata in collaborazione con l'Agcom e il Garante della privacy, che sarà chiusa a breve e, in quanto Autorità con competenze in materia di tutela del consumatore, ha già chiuso dei casi in questi mercati".

Antonio Nicita, Commissario Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha spiegato: "i tempi sono maturi in materia di big data per la costituzione di una Autorità convergente sui mercati digitali che riunisca le competenze delle garanzie sui dati personali e quelle di regolazione di contenuti digitali e del pluralismo. Una tale soluzione che metta al centro i big data come elemento strategico e centrale dell'innovazione digitale, permetterebbe anche un dialogo più equilibrato con i giganti del web".

E il mondo delle imprese come si è attrezzato per rispondere a queste sfide, e quali attese ha per il futuro? La tavola rotonda moderata da Aristide Police, Partner e responsabile del Dipartimento di Public Law di Clifford Chance per l’Italia ha provato a dare risposta a questi interrogativi, coinvolgendo Luigi Conti - Vice President Corporate Strategy & Development di Expert System, Pierre-André DuBois - Global Privacy Director & Data Protection Officer di Booking.com B.V., Stefano Gori - Head of International & European Regulatory Affairs di Poste Italiane, Michele Polo - Full Professor of Political Economics della Luigi Bocconi University, Luca Sanfilippo - Executive Vice President & General Counsel di Sky Italia e Competition Commission Chairman di ICC Italia.

Secondo Luigi Conti, Vice President Corporate Strategy & Development di Expert System, “le misure necessarie per tutelare la concorrenza devono poggiare su regole ben definite e orientate a risolvere il problema che non è più solo di privacy, ma è legato al valore intrinseco di questa enorme miniera di dati. La capacità di analizzare in modo approfondito e corretto i dati consente di acquisire una maggior consapevolezza del proprio mercato e dei propri clienti. Siamo pertanto molto fiduciosi nei confronti dei progressi tecnologici volti a ottimizzare la gestione dei big data, ma anche consapevoli che la partita non può e non deve essere giocata solo dalle grandi piattaforme digitali”.

Stefano Gori, Head of International & European Regulatory Affairs di Poste Italiane, ha aggiunto: “Per Il Big Data Bene Pubblico Globale, avremo bisogno di una Conferenza delle Nazioni Unite ma non possiamo permetterci di aspettare. Come sistema Paese possiamo condizionare la discussione a livello comunitario, ad esempio si veda la proposta sulla libera circolazione dei dati e quella sulle piattaforme”.

A tirare le fila della discussione e a porre nuovi interrogativi per il futuro sviluppo di queste tematiche è stato Thomas Vinje, Partner e Responsabile globale Antritrust di Clifford Chance.