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Briefings

Misure introdotte dal Governo per facilitare la gestione delle crisi aziendali

29 June 2012

Il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del Ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, un pacchetto contenente un ventaglio di misure urgenti e strutturali tra cui rientrano anche ulteriori modifiche alle procedure che disciplinano (e in un certo senso favoriscono) la risoluzione della crisi d'impresa. Per quanto fossero stati fatti già notevoli progressi con la riforma del 2010, la normativa fallimentare presentava ancora criticità che frenavano la concessione di finanza interinale (spesso indispensabile per soddisfare le esigenze di cassa e assicurare la sopravvivenza della società e la prosecuzione della sua attività d'impresa) e rendevano particolarmente difficile la gestione della crisi d'impresa in situazioni fisiologiche di sottocapitalizzazione delle imprese.


Il Decreto Legge è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012,
Supplemento Ordinario n. 129. La nuova normativa si applicherà ai concordati preventivi ed agli accordi di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis della Legge Fallimentare ("L.F.") introdotti dal trentesimo giorno successivo a quello di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, nonché ai piani di cui all'art. 67, terzo comma lettera d) L.F., elaborati successivamente al predetto termine.


L'opzione di fondo che ha orientato l'intervento, come si legge anche nella Relazione Illustrativa, "è quella di incentivare l'impresa a denunciare per tempo la propria situazione di crisi, piuttosto che quella di assoggettarla a misure di controllo esterno che la rilevino". Riassumiamo qui di seguito le principali novità introdotte con riferimento alle diverse procedure di ristrutturazione disciplinate dalla Legge Fallimentare.

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