'Decreto crescita' – ulteriori incentivi e opportunità per i Project Bonds in Italia
25 June 2012
Il Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2012 ha approvato un pacchetto contenente un insieme di misure urgenti e strutturali che realizzano una parte ulteriore della c.d. "Agenda per la Crescita sostenibile" (il "Provvedimento").
In effetti, il Provvedimento punta ad attivare molteplici leve necessarie per stimolare il
rafforzamento della competitività, la ripresa della domanda, lo stimolo al dinamismo
imprenditoriale. Tra le misure adottate, rivestono particolare rilevanza quelle volte (i) ad
agevolare l'accesso al mercato dei capitali per le società non quotate, (ad es. introducendo i ccdd "mini bonds") e (ii) ad accelerare gli investimenti in infrastrutture in generale ed in obbligazioni di progetto, i ccdd. "project bonds".
Questo briefing si occupa unicamente di quest'ultime misure mentre si rinvia all'ulteriore
briefing specifico sulle misure del primo tipo.
Preliminarmente va segnalato, per mero scrupolo di chiarezza, che i Project Bonds italiani – oggetto della presente nota - costituiscono una fattispecie distinta (ma non per questo
incompatibile, anzi) dai ccdd "Project Bonds" europei, i quali sono attualmente in corso di
definizione e lancio nell'ambito della c.d. "Project Bond Initiative". Questi ultimi, che pur
rispondono ad un'analoga (se non identica) esigenza europea di prevedere lo sviluppo di
forme di finanziamento delle infrastrutture pubbliche finalizzate ad attrarre capitale privato al fine di soddisfare il fabbisogno finanziario per gli investimenti in infrastrutture europee
previste dalla c.d. "Europe 2020 Strategy" (attualmente stimati intorno a circa 1,5-2 mila
miliardi di Euro) sono in realtà meccanismi di garanzia e di "credit enhancement" forniti dalla BEI (con un meccanismo di condivisione del rischio insieme alla Commissione UE) rispetto ad obbligazioni emesse da società di progetto che realizzano infrastrutture nel settore energetico, delle telecomunicazioni e dei trasporti nell'ambito della c.d. "Connecting Europe Facility". Si precisa che il testo definitivo del Provvedimento non è stato ancora oggetto di approvazione e che per tanto lo stesso è suscettibile di eventuali modifiche anche in sede di conversione del relativo Decreto Legge.